DESTINAZIONE ITALIA: IL LIVING DOCUMENT DEL GOVERNO
Così lo ha definito il Governo in occasione della presentazione del progetto avvenuta a Roma lo scorso 19 Settembre. Il testo presentato è una versione provvisoria, destinata a divenire definitiva al termine delle quattro settimane di consultazione pubblica online iniziata per far affluire proposte e considerazioni da parte di soggetti economici pubblici e privati.
Cinquanta gli interventi normativi da adottare nel breve periodo per l’attuazione del piano e per il perseguimento dell’obiettivo di rilanciare l’economia italiana e la competitività delle imprese nazionali, attraendo capitali esteri.
Si intende, in questo modo, portare a conoscenza internazionale il lavoro del Governo degli ultimi mesi: tra le misure descritte, alcune sono già in fase di attuazione ed inserite nel previsto corpo di norme. Tutti gli atti, le missioni e le proposte sono frutto di una collaborazione tra diversi ministeri e amministrazioni. L’intera attività sarà affidata ad Investitalia e all’ente di raccordo con l’estero, la nuova Destinazione Italia S.p.A. Si tratta di precisi obiettivi posti a soluzione dei problemi che attraversano il nostro Paese, per la semplificazione del sistema complessivo degli investimenti.
L’enumerazione si apre con la presentazione di misure volte a garantire certezza nelle tempistiche per l’ottenimento delle autorizzazioni:
-la concentrazione delle fasi del procedimento in un’unica seduta attraverso la Conferenza dei Servizi, la cui operatività potrà essere condotta anche in via telematica;
-l’adozione di procedure standardizzate e unificate sul territorio nazionale;
-l’attuazione, entro gennaio, dello Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) per agevolare i contatti tra i soggetti economici e la Pubblica Amministrazione.
Si parla di certezze anche in ottica fiscale, una pianificazione degli investimenti attraverso TAX AGREEMENTS e l’istituzione di un DESK al servizio delle imprese presso le Agenzie delle Entrate. Tali accordi fiscali permetteranno di concordare ex ante le modalità fiscali in relazione ad un determinato periodo per gli investimenti di una certa soglia, così da poter facilitare una miglior governancedell’impresa nella gestione dell’impatto tributario delle proprie attività.
L’Italia è prevalentemente un paese di piccoli e medi imprenditori perciò si intende perseguire l’attuale politica di valorizzazione delle PMI e portare in aumento il numero di Start Up innovative, progetto iniziato nel 2012 (misura 21). L’obiettivo è quello di conquistare capitali esteri anche nel settore delle microimprese. A tal fine è prevista l’istituzione del fondo “Invest in Made in Italy.” Inoltre, si avverte l‘esigenza di rendere le imprese sempre meno dipendenti dal credito bancario e ampliare i fondi di finanziamento per le PMI prevedendo la liberalizzazione di emissioni obbligazionarie da parte di società non quotate (5 miliardi di nuova finanza).
Novità anche sul fronte borsistico e rivitalizzazione del mercato azionario (misura 19). Il Governo intende facilitare l’accesso nei mercati regolamentati anche attraverso benefici fiscali alle società che si quotano per mezzo di aumento di capitale. Si vuol rendere appetibile l’investimento in azioni in società quotate con piccola capitalizzazione, (cc.dd. Small Caps), per cui vi sarà l’annullamento dell’imposta sulle plusvalenze per chi investe in tali società per un periodo di 3/5 anni. Si parla anche di agevolare la costituzione di SPAC (Special Purpose Acquisition Companies) per favorire l’accesso indiretto alla quotazione. Oggi in Italia vi sono soltanto tre SPAC quotate su apposito mercato AIM (mercato alternativo del capitale), luogo privilegiato per l’incontro di domanda e offerta di capitale delle PMI.
Per attrarre investimenti nel mercato immobiliare si punta allo sviluppo di SIIQ (società immobiliari di investimento quotate), uniformando la normativa fiscale che interessa queste società a quella pertinente ai fondi immobiliari così da ridurre la discrepanza tra i due diversi regimi. Inoltre, come si legge dalla misura 17, si sta lavorando ad una nuova ondata di privatizzazioni ai sensi della legge 474/1994 con l’istituzione di un Comitato per le privatizzazioni, anche al fine di valorizzare le società partecipate dallo Stato. Allo scopo di accrescere l’internazionalizzazione delle imprese, la misura 11 annuncia una revisione della disciplina delle Black List per limitare le restrizioni inerenti il regime delle ritenute e dei dividendi nelle operazioni transfrontaliere con le imprese localizzate in Paesi in black list.
Vantando il nostro Paese una posizione strategica riguardo il sistemaimport/export, il progetto menziona interventi atti a facilitare e velocizzare i processi doganali e al contempo migliorare la rete logistica (opere di bonifica del territorio, piano aeroporti e riforma dei porti italiani).
Ognuna di queste riforme denota un comune denominatore: rafforzare gli assetti produttivi italiani, attraendo capitale umano e migliorando le condizioni del business. Il cronoprogramma del Governo non si risolve in soli interventi finanziari e strettamente imprenditoriali:
-semplificazione dell’attuale normativa sul lavoro e adeguamento di essa a quella europea ed internazionale, prevedendo anche una versione inglese di un nuovo Testo Unico del Lavoro;
-valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo nel Paese;
-attuazione di una strategia energetica nazionale per ridurre i costi di consumo anche in un’ottica di sostenibilità eco ambientale (green economy).
Ancora, per quanto riguarda le risorse umane, si vuol attrarre qualificati professionisti per contrastare l’opposto fenomeno della “fuga di cervelli”: si punta al miglioramento e all’internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca, incentivando spin off tra imprese e università e prevedendo un credito di imposta per le risorse utilizzate in ricerca e sviluppo (R&S) da parte delle imprese.
Il messaggio che si vuol comunicare è quello di essere un Paese in forte crescita. I dati numerici riguardo la presenza di capitale estero nella nostra economia non sono confortanti e l’esigenza di accrescere l’attrattività del Paese è alla base delle elencate riforme strutturali.
Silvano Lorusso
Giulia Laddaga
Link diretto alla consultazione pubblica online e al portale di “Destinazione Italia”: http://destinazioneitalia.gov.it/misure/
Link in inglese: http://destinazioneitalia.gov.it/english/
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